cvc_text

FOCUS INCENDIO 1973

1973-2023
A 50 anni dall’incendio
della Val Colla
e della Capriasca
4-7 dicembre 1973

Dal punto di vista degli incendi di bosco il 1973 è stata un’annata disastrosa per il Ticino. L’incendio più grave è divampato nei giorni 4-7 dicembre sul fianco destro della Val Colla e Capriasca, divorando una superficie di 1’750 ettari e distruggendo le piantagioni del Consorzio Alto Cassarate (oggi CVC), frutto dell’opera di almeno due generazioni di forestali, facendo pensare a una rapida e drammatica perdita della funzione protettiva che la copertura boschiva garantiva.

Grazie alla collaborazione e al sostegno finanziario del Servizio forestale cantonale e federale gli interventi per ripristinare la copertura boschiva (piantagioni) e per prevenire futuri incendi disastrosi (infrastrutture antincendio) iniziarono immediatamente.

A 50 anni dall’incendio le piantagioni si sono ben sviluppate e sono state create numerose opere antincendio per le quali si continuerà ad investire anche in futuro.

Guarda i documenti d’archivio della RSI

Contributo tratto da:
I boschi della Val Colla devastati dalle fiamme
Il Regionale, 11 dicembre 1973

Guarda gli altri documenti d’archivio della RSI

L’ACCADUTO, IN CIFRE

•1’750 ettari di superficie percorsa dal fuoco
•225 ettari di piantagioni bruciate (realizzate dalla fine dell’Ottocento)
•7 chilometri di cinte per proteggere le piantagioni dal bestiame, distrutte
•Decine di milioni di franchi di danno globale
•590 voli di 1 aereo Pilatus Porter (700 litri di acqua a viaggio), altri voli di elicotteri privati e militari per il trasporto logistico

LE OPERE REALIZZATE IN LOCO

  • 5 serbatoi interrati e 2 vasche antincendio (per un totale di 300’000 litri d’acqua)
  • oltre 25 km di strade forestali (nuovi accessi)
  • importanti investimenti per la ricostruzione delle piantagioni
  • significativi investimenti per la rete stradale e per le infrastrutture antincendio
  • 500 mila franchi risarciti dall’assicurazione
  • attivato il monitoraggio del territorio

LE MISURE ORGANIZZATIVE ADOTTATE A LIVELLO CONTONALE

•Istituzione dei Corpi pompieri di montagna, equipaggiati ed istruiti per la lotta contro gli incendi di bosco
•Introduzione del divieto assoluto di accendere fuochi all’aperto in caso di pericoli di incendio
•Nuova legge sulla polizia del fuoco e relativa ordinanza

Un bosco di protezione gestito rappresenta la strategia più efficace per far fronte, nel medio e lungo periodo, ai pericoli naturali nonché ai mutamenti climatici.

La strategia della Sezione forestale

Creare e salvaguardare il bosco di protezione è la misura che si prefigge la Sezione forestale, coerentemente con l’impostazione data dalla Confederazione negli ultimi 2 decenni. Ciò significa che, analizzando la situazione di un’area boschiva e proiettando la sua evoluzione naturale sul medio (10 anni) e lungo periodo (50 anni), di volta in volta vengono definiti gli interventi selvicolturali necessari a seconda delle caratteristiche della zona e del tipo di pericolo naturale da cui ci si deve proteggere.

Tra gli obiettivi selvicolturali, si mira in termini generali a evitare popolamenti monospecifici, diversificando non solo le specie ma anche le classi d’età; grande attenzione viene inoltre riposta nel favorire una rinnovazione naturale che possa assicurare nel tempo la funzione protettiva della foresta. È infatti questa la strategia migliore per far fronte, a lungo termine, ai cambiamenti climatici in corso.

Nei progetti forestali viene sempre attuata anche una valutazione globale delle infrastrutture, siano esse di allacciamento o antincendio e qualora fosse necessario vengono aggiunte, proponendo un progetto integrale.

Il progetto di sensibilizzazione con le scuole

Nell’ambito della prevenzione e della lotta contro gli incendi di bosco, nonché della sensibilizzazione delle nuove generazioni, il CVC ha coinvolto la Scuola elementare di Maglio di Colla (Lugano) con una mattinata di studio al termine della quale gli allievi di 4° e 5° hanno realizzato dei disegni con le loro impressioni.

Dipartimento del Territorio, Divisione dell’ambiente,
Sezione forestale (SF), Ufficio forestale del 5° Circondario, Muzzano.

La Sezione forestale si occupa degli aspetti di applicazione della legislazione federale e cantonale riguardante il bosco. In particolare, tutto quanto concerne la polizia delle foreste; interventi selvicolturali; opere di premunizione contro i pericoli naturali; pianificazione forestale e formazione professionale del personale che si trova ad operare nel bosco.

Il Consorzio Valle del Cassarate e golfo di Lugano (CVC)

ha iniziato la sua attività il 1 luglio 1997, subentrando ai precedenti enti, Alto e Basso Cassarate.
La gestione delle opere realizzate da Comuni, Patriziati e dal Consorzio stesso, l’assicurazione del regolare deflusso delle acque naturali nel bacino imbrifero del comprensorio e la prevenzione della formazione di alluvioni, frane e incendi, sono alcuni degli obiettivi principali del Consorzio. Il CVC è finanziato dagli Enti Consorziati (Comuni ed enti della regione) che annualmente versano la loro quota parte in base alle interessenze della chiave di riparto.